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La Gestione del Conflitto in Azienda

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Essere capaci di gestire i conflitti è una delle doti e competenze essenziali che un manager o un imprenditore deve saper padroneggiare.

conflitti sul posto di lavoro sono piuttosto frequenti, quasi all’ordine del giorno, e possono coinvolgere dipendenti a tutti i livelli, dai singoli ai team.

Ma che cos’è un conflitto e perché è importante imparare a gestirlo all’interno di un’organizzazione?

In questo manuale ti spiegheremo, passo dopo passo, quali sono le migliori soluzioni per gestire un conflitto e perché è fondamentale applicare delle tecniche di negoziazione per trasformare, una potenziale lite, in un’opportunità di crescita.

Secondo Kenneth Kaye (psicologo americano e scrittore la cui ricerca, libri, articoli e collegare i campi dello sviluppo umano, le relazioni familiari e risoluzione dei conflitti), “Il conflitto in sé non è né buono né cattivo”.

È il modo con cui lo si gestisce che può farlo evolvere in un evento positivo o nel suo contrario. Per queste ragioni gestirlo correttamente è estremamente importante.

Vediamo ora in che modo le tecniche di negoziazione e gestione dei conflitti possono aiutare i manager e gli imprenditori a rendere l’azienda più produttiva ed efficiente.

Prima di parlare di risoluzione di conflitti, cerchiamo di dare una definizione di conflitto che definisca, nello specifico, quali sono le sue caratteristiche.

Una delle personalità più illustri nel campo della comunicazione interpersonale è lo psicologo clinico statunitense Thomas Gordon, (psicologo clinico americano ampiamente riconosciuto come un pioniere nell’insegnamento capacità di comunicazione e di risoluzione dei conflitti) che ha dato un’ottima definizione di conflitto.

Per Gordon un conflitto è un contrasto tra due o più individui che si manifesta:

  • Quando i comportamenti dell’uno interferiscono con i bisogni dell’altro
  • Quando c’è una discordanza valoriale

Aggiungo:

  • Quando c’è una situazione pregressa irrisolta
  • Quando non si è allenati ad ascoltare
  • Quando gli obiettivi non sono chiaramente esplicitati
  • Quando la mente è offuscata dai pregiudizi

Il conflitto è una situazione presente nel lavoro e in altri contesti della vita quotidiana. Il problema, secondo Gordon, non è l’esistenza del conflitto, ma la presenza di conflitti irrisolti e le tecniche scelte per la risoluzione.

Johan Galtung (sociologo e matematico norvegese) teorizzò la mediazione del conflitto nelle seguenti fasi:

  1. Identificare i partecipanti
  2. Fare una ricognizione dei loro obiettivi
  3. Trovare le loro contraddizioni
  4. Distinguere fra obiettivi legittimi e illegittimi
  5. Costruire ponti fra rispettive posizioni legittime

Il concetto guida della mediazione dovrebbe essere la costruzione di “ponti”. La mediazione ha il ruolo di far emergere nuove possibilità di soluzione in grado di realizzare i fini di tutti gli attori del conflitto, evidenziando come la situazione non rappresenti necessariamente un gioco a somma zero.