Lezione Progress
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Questo ti permetterà di predisporre la mente in modo da imparare, ad esempio, come annullare alla fonte contrasti di ogni tipo o, quanto meno, evitare, a tua volta, di alimentarli.

Nelle arti marziali, ad esempio nel Karate, esistono due stili completamente differenti tra loro nell’impostazione: lo Shotokan e lo Shito Ryu.

Lo Shotokan è uno stile duro che contrasta i colpi (energia), mentre lo Shito Ryu è morbido e accompagna le energie, i colpi (calci e pugni).

Nel primo stile il contrasto è duro e forte e vince chi riesce a parare i colpi e a infliggerli, a sua volta, all’avversario per neutralizzarlo. È facile farsi male, per entrambi i combattenti. Nel secondo stile, pur essendo identico l’obiettivo, cambia diametralmente la modalità. Chi riesce a dirigere i colpi dell’avversario, a spostarli, a schivarli impiega meno sforzo e ha a disposizione, a sua volta, più energie per annientarlo. E soprattutto, ha molte meno probabilità di farsi male.

Allo stesso modo, accade nei conflitti. Se “segui” le energie degli altri, se le contrasti, fai il gioco dell’altro. Il risultato è che, pur volendo evitare il conflitto, inevitabilmente lo rafforzi e lo alimenti.

Se invece ti “poni al di sopra” come punto di osservazione e provi ad operare un distacco emotivo dalla situazione che stai vivendo in quel momento, se “vivi il presente” e decidi di non seguire quelle energie, puoi interrompere la spirale negativa e annullare il conflitto.

Perché non è semplice attuare questa strategia vincente? I motivi sono molteplici. Il nostro sistema educativo, purtroppo, ci ha insegnato a reagire di fronte agli attacchi altrui.

Chi non lo fa, spesso, è considerato un debole, un incapace, immaturo, insicuro o, addirittura, si pensa che abbia torto.

La nostra società, in modo particolare quella Occidentale, ha adottato dei modelli diversi da quella Orientale. Il conflitto viene vissuto come inevitabile e sottostà alla legge del “mors tua vita mea”, anziché “vita tua vita mea”.

Nella giungla vale la legge del più forte. Ma la vera forza è un’altra cosa e trae vigore da ciò che la maggior parte delle persone identificano come debolezza.

Per questa ragione non si riesce a debellare il conflitto e lo ritroviamo protagonista in molti aspetti della nostra vita, sia personale che professionale.

L’edu-castrazione operata dalla società la ritroviamo in tutti i settori: dal sistema educativo-scolastico della prima infanzia all’Università, nel mondo del lavoro, nel mondo militare, persino in certi ambienti religiosi e, per finire, in famiglia.

Per queste ragioni non è affatto semplice operare il decondizionamento dai propri schemi mentali, dagli automatismi di pensiero che tendono continuamente ad ingabbiarci.

Ma cosa sono gli schemi mentali? Sono gli automatismi della mente che percepisci come leggi che governano buona parte delle tue scelte, le tue azioni e i tuoi comportamenti.

Hanno un’influenza determinante su come percepisci te stesso, gli altri e il mondo che ti circonda e rappresentano le fondamenta alla base delle tue convinzioni.

Essi sono il risultato di un processo di apprendimento che inizia molto presto, praticamente dalla nascita e continuano a svilupparsi nell’età adulta. Sono il frutto delle tue osservazioni, delle tue riflessioni, delle tue conclusioni e delle tue reazioni a ciò che pensi ti arrechi piacere o dolore.

Alcuni di essi sono utili e funzionali al nostro benessere psico-fisico e sociale, altri sono addirittura dannosi.

Nel nostro manuale “Awareness Management” vi spiegheremo come fare per liberarci dai decondizionamenti dannosi della nostra mente, sostituirli con schemi nuovi, utili e ri-appropriarci della nostra volontà di decidere cosa è meglio per noi e per gli altri.